Our Authors

View All

Articles by Kirsten Holmberg

Istruzioni dirette

La mia secondogenita non vedeva l’ora di poter dormire nel “letto dei grandi” in camera con sua sorella. Ogni notte rimboccavo le coperte a Britta, raccomandandole però di non alzarsi di notte oppure avrei dovuto riportarla nella sua culla. Notte dopo notte, invece, la ritrovavo in corridoio. A quel punto dovevo riportare la piccola e scoraggiata Britta nella sua culla di là. Anni dopo ho scoperto la verità: sua sorella maggiore, tutt’altro che entusiasta di averla in camera sua, ogni sera ripeteva a Britta che io la stavo chiamando. Britta credeva alle parole di sua sorella, veniva a cercarmi e finiva di nuovo nella culla.

Misericordia e giudizio

Quando i miei figli bisticciavano, dopo venivano da me per lamentarsi del fratello. Allora io ascoltavo la versione di entrambi separatamente. Siccome erano sempre colpevoli entrambi, alla fine chiedevo a ciascuno di loro quale pensava potesse essere una punizione adeguata per il fratello. Solitamente, erano entrambi molto severi nel giudizio. Con loro sorpresa, io davo a ognuno di loro il castigo che aveva proposto per il fratello. E alla fine si ritrovavano a lamentarsi di quanto fosse “ingiusta” la punizione che avevano ricevuto, nonostante a loro fosse sembrata appropriata quando la immaginavano per l’altro.

Squadra di ricognizione

Recentemente, un’amica si è trasferita a più di 1,600 km da casa. Lei e suo marito hanno deciso insieme di traslocare nell’arco di poco tempo: lui avrebbe cercato una nuova casa, mentre lei avrebbe impacchettato tutte le loro cose. Fui sorpresa del fatto che lei fosse serena all’idea di lasciar scegliere al marito il quartiere e la casa in cui vivere, e le domandai come riuscisse a delegare una cosa tanto importante. Lei ammise che non era facile, ma disse anche che si fidava di suo marito. Dopo molti anni trascorsi insieme, lei era certa che lui conoscesse le sue preferenze e i suoi bisogni.

Cosa c’è dentro?

“Vuoi vedere cosa c’è all’interno?” mi chiese la mia amica. Le avevo appena fatto i complimenti per la bambola di pezza che sua figlia teneva tra le sue manine. Curiosa, replicai che mi sarebbe veramente piaciuto scoprire cosa c’era dentro. La mia amica mise la bambola a testa in giù e aprì una zip che era stata cucita sulla schiena della bambola. Dall’interno della bambola di pezza, Emily tirò fuori delicatamente il suo tesoro: la bambola di pezza che lei stessa aveva amato e tenuto per anni durante la sua infanzia, più di due decenni prima! La bambola “esterna” non era che un guscio senza la parte interna che le desse sostegno e forma.

Ricominciare

Passate le festività di dicembre, i miei pensieri iniziano a rivolgersi all’anno nuovo. Quando i bambini riprendono la scuola e i ritmi quotidiani sono più tranquilli, mi trovo a riflettere sull’anno appena passato: dove mi ha portato? E dove spero mi porterà l’anno nuovo? A volte queste riflessioni sono dolorose e mi rammarico degli errori che ho commesso. Eppure la prospettiva di un anno tutto da vivere mi riempie di nuova speranza e aspettative. È come se avessi l’opportunità di ricominciare da zero, non importa ciò che è successo in passato.

Uova e pancetta

Nella favola del pollo e del maiale, i due animali discutono se aprire insieme un ristorante. Parlando del menu, il pollo suggerisce di servire uova e pancetta. Ma subito il maiale obietta: “No grazie. Io sarei completamente coinvolto, mentre tu saresti solo interessato!”

Conoscere meglio

Quando portammo a casa nostro adottivo figlio dal suo Paese oltreoceano, non vedevo l’ora di inondarlo di amore e donargli tutto ciò che gli era mancato nei mesi precedenti; soprattutto cibo di qualità, dato che era sottopeso. Ma nonostante tutti i nostri sforzi e perfino l’aiuto di un nutrizionista, cresceva molto poco. Dopo quasi tre anni, capimmo che aveva una seria intolleranza alimentare. Eliminati determinati cibi dalla sua dieta, iniziò a crescere di 12 centimetri in pochi mesi! Da un lato ero profondamente dispiaciuta per avergli dato per mesi cibi che ostacolavano la sua crescita, dall’altro ero felice perché finalmente la sua salute migliorava.

Qual è il dono migliore?

Di recente mio marito ha festeggiato un compleanno importante, di quelli che finiscono con uno zero. Ho riflettuto a lungo su quale fosse il modo migliore per festeggiarlo in questa occasione speciale. Ho parlato con i nostri figli delle mie tante idee, in modo che mi indirizzassero sulla scelta migliore. Volevo che la festa esprimesse l’idea di inizio di un nuovo decennio, e dimostrargli quanto lui sia prezioso per la nostra famiglia. Ci tenevo che il nostro regalo fosse in tema con l’importante traguardo raggiunto nella sua vita.

Molto più grande

Il mio compleanno è il giorno dopo quello di mia madre. Da adolescente era sempre una sfida pensare ad un regalo che potesse piacerle e che rientrasse nel mio budget. Lei riceveva sempre i miei doni con gioia e apprezzamento; poi il giorno dopo, al mio compleanno, mi consegnava il suo regalo. Puntualmente era molto più grande e prezioso del mio. Non lo faceva certo con l’intenzione di sminuire ciò che le avevo donato: semplicemente attingeva con generosità dalle sue risorse—che superavano di gran lunga le mie.